architetto massimo mengato

Contrà Cantarane, 8 - 36100 Vicenza (VI)

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Museo didattico dell'Istituto A. Rossi di Vicenza

























Progettisti: Arch. Emilio Mengato, Arch. Stefano Mengato, Arch. Massimo Mengato


Committente: I.T.I.S. A. Rossi, Amministrazine Provinciale di Vicenza.

Dati generali:

Data: 2008
Superficie: 700 mq
Volume urbanistico: 4900 mc


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Il Progetto di conversione del laboratorio di Fonderia in museo didattico è finalizzato alle creazione di un percorso cognitivo che si inerisca nell’ambito dell’iniziativa “SPERIMENTALROSSI” che, offrendo l’opportunità di attività sperimentali di laboratorio, mira a suscitare l’interesse degli studenti delle scuole medie inferiori dimostrando loro le reali potenzialità dell’istruzione superiore tecnica data dall’ Istituto Rossi. Il progetto del Museo della scienza e della tecnica si propone di far conoscere la storia dell’Istituto dalla data di fondazione nel 1878 a oggi, proiettandosi nelle dinamiche contemporanee dell’elettronica, dell'informatica, delle telecomunicazioni, dell’automazione, della Meccanica e della Metallurgia. E' stato ideato per inserirsi rispettosamente nella struttura originaria cercando di valorizzarla mettendone in risalto le caratteristiche, e per essere completato in tre stralci funzionali, in modo da poter proseguire a tappe brevi a seconda dei fondi reperiti.


ex fonderia oggi

Il primo stralcio dei lavori preparerà la struttura che verrà svuotata e ripulita, il secondo stralcio riguarda la costruzione del “blocco funzionale” (ingresso, aula didattica, archivio) e del “blocco servizi”, mentre il terzo stralcio riguarda l'allestimento vero e proprio. Tutto il sistema espositivo è progettato per interagire con la struttura scolastica che lo ospiterà, cercando, attraverso la rilettura dell'importantissimo ruolo storico della scuola e tramite l’illustrazione dei percorsi informativi sulla attualizzazione della didattica e delle specializzazioni, di suscitare il vivo interesse e la curiosità dei visitatori mediante l'interazione con i macchinari e i materiali esposti affinché si comprendano gli studi specialistici che compongono il bagaglio culturale e didattico del perito industriale. Il capannone della ex fonderia scelto per la riconversione è composto da un alto salone centrale con copertura a volta fiancheggiato da due gallerie laterali ribassate a copertura piana.
Alle due diverse strutture si abbinano due distinte strutture foromentriche che garantiscono una straordinaria illuminazione naturale. Se la struttura è il primo elemento che caratterizza il progetto, l'illuminazione naturale ne è il secondo. L'avvicinamento al museo avverrà da nord tramite il cancello esistente adiacente alla chiesa dell'Araceli. Oltrepassato il cancello i visitatori si troveranno in un piccolo piazzale attrezzato e delimitato da strutture fisse e mobili che caratterizzeranno l'arredo urbano prospiciente la vetrata centrale delll'ingresso. All'interno, in posizione baricentrica rispetto la struttura, verrà identificato un versatile spazio multifunzionale, finalizzato ad accogliere convegni manifestazioni ed altre attività legate alla didattica. In posizione prospiciente l'ingresso si troverà la reception con la bacheca delle pubblicazioni di

settore, e a seguire uno spazio adibito ad archivio-biblioteca, a ridosso di quest'ultimo una scala condurrà ad un soppalco ove verranno alloggiate le attrezzature audio video. L'impianto espositivo si svilupperà lungo le gallerie laterali in un percorso circolare che inizierà dal lato Nord attraverso i cubilotti della fonderia che verranno restaurati. La “memoria” guiderà il visitatore secondo il cammino di ricerca e sviluppo delle varie discipline della scuola, introducendo il visitatore attraverso una piccola galleria centrale verso la seconda parte del museo, il percosrso contemporaneo, composto da scenografie espositive che identificheranno le specifiche aree funzionali odierne aiutando la comprensione delle applicazioni future dei diplomi. L'intento progettuale è sottolineare tramite i manufatti moderni le diversità fisiche e funzionali delle due strutture del museo, marcandole senza mimesi e rendole complementari, mettendo in risalto la struttura originaria tramite i coni ottici creati da quella moderna. Lo sviluppo e le attuali specializzazioni della scuola non sono sufficientemente conosciute e avvertite sia nella città di Vicenza che nella Provincia, quindi Il percorso espositivo sarà integrato con letture e percezioni a diversi livelli, non ultima da una “narrazione” audio-video. Il Museo in progetto non è un residuo del passato, ma vuole essere un investimento fondamentale ed uno strumento essenziale per il futuro, inteso non come luogo di conservazione della memoria, ma come un attore primario del percorso dell’attuale industrializzazione.

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